In occasione della “Settimana Globale dell’Imprenditoria 2010”, Amway Europa ha presentato i risultati di un sondaggio sull’autoimprenditorialità e svolto su un campione di 12.510 persone in 11 Paesi europei.
Il risultato che chiaramente emerge è innanzitutto che l’autoimprenditorialità gode di un’ottima reputazione in Europa. In Italia, nello specifico, più del 70% degli intervistati ha un’opinione positiva e, di questi, circa il 60% immagina anche di poter avviare un’attività in proprio: si tratta del terzo punteggio più alto in Europa, a testimonianza della forte propensione del nostro Paese all’autoimprenditorialità.
Due gli ulteriori risultati particolarmente significativi per l’Italia rispetto alla media europea. Il 65% degli italiani intervistati preferisce l’ipotesi di un’attività in proprio senza impiegati, considerandolo il modello più attraente ed evidentemente il percorso più semplice per diventare imprenditori, a fronte di una media europea del 46%. Inoltre, la maggior parte degli italiani (il 46,4%), in contro tendenza rispetto al resto d’Europa, preferisce l’autoimprenditorialità come prima occupazione e, quindi, come fonte di reddito primaria.
Lo spirito imprenditoriale è particolarmente diffuso tra gli intervistati di età più giovane: la fascia tra i 14 e i 29 anni segna, infatti, una nuova generazione europea di imprenditori. In media il 79% di coloro che si affacciano sul mondo del lavoro dichiara, infatti, di avere un’opinione positiva sull’autoimprenditorialità e, in particolare, un intervistato su due sotto la soglia dei 30 anni (il 49%) pensa di poter avviare un’attività in proprio. In Italia, entrambe le percentuali sono ben al di sopra della media (80,1% e 61,4%).
Le maggiori attrattive dell’autoimprenditorialità sono l’indipendenza da un datore di lavoro (40% degli intervistati), la realizzazione personale (35%) e la prospettiva di una seconda entrata (34%). Agli Europei non mancano le idee, ma capitali e coraggio: i cittadini europei intervistati, infatti, considerano l’assenza di un capitale iniziale (54%) e la paura di un fallimento (34%) gli ostacoli maggiori per diventare un imprenditore autonomo. Soltanto un quinto degli intervistati (il 20%) considera un problema la mancanza di idee.
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